A dispetto delle aspettative e delle speranze
suscitate dal dibattito che ne aveva preceduto l’introduzione, è negativo il
bilancio della normativa anti-caporali e della cosiddetta legge-Rosarno, il
decreto legislativo di recepimento della direttiva europea sullo sfruttamento
lavorativo.
La legislazione risulta parziale, farraginosa,
fumosa e al limite dell’inapplicabilità e per il momento sul fronte della
disciplina dell’immigrazione e della lotta alla nuova schiavitù in agricoltura,
non ha prodotto i frutti sperati. Nell’agosto 2011, l’articolo 12 del decreto legislativo 138 ha introdotto
l’articolo 603/bis nel codice penale, che punisce l’intermediazione illecita e
lo sfruttamento del lavoro. Da allora sono arrivate solo circa 80 di
segnalazioni alla magistratura, ed è scattata 1 sola inchiesta autonoma basata
sulla nuova fattispecie di reato, quella della procura di Palmi che ha portato
a quattro arresti lo scorso maggio.