martedì 18 marzo 2014

Roma multietnica, verso un nuovo Patto di Cittadinanza


La Barca dei Diritti si è posta l’obiettivo di riscrivere le regole della convivenza cittadina, per una Roma multietnica e solidale. E un primo importante passo è già stato raggiunto giovedì 13 marzo con l’ok dell’Assemblea capitolina alla mozione proposta dal network di associazioni, movimenti e comunità migranti, e sottoscritta da tutti i gruppi della maggioranza. Una mozione che è una dichiarazione d’intenti per l’avvio di un percorso partecipato verso un nuovo Patto di Cittadinanza, che dia attuazione a quella che la Barca dei Diritti ha chiamato Carta dei Diritti dal basso, cioè il decalogo delle rivendicazioni e dei bisogni delle comunità migranti, redatto in base alle dirette indicazioni dei cittadini stranieri che in questi mesi hanno preso parte al percorso.
Dal consiglio romano sono arrivati anche importanti atti politici, che danno un avallo istituzionale alle ragioni del movimento antirazzista: la mozione approvata impegna infatti il sindaco e la giunta a prendere una posizione netta in vista della chiusura del Cie di Ponte Galeria, a sollecitare governo e Parlamento a rivedere la logica securitaria che sta alla base della legislazione sull’immigrazione, puntando il dito contro il regolamento Dublino e la pratica del fotosegnalamento rendendo priorità politica la cittadinanza e il diritto di voto.

venerdì 14 marzo 2014

Primo sì alla Carta dei Diritti dal basso

COMUNICATO STAMPA
14 marzo 2014 – Roma


In Campidoglio ok alla mozione per un patto di cittadinanza proposta dalla Barca dei Diritti


 
Un percorso partecipato che riscriva le regole della città solidale e multietnica, attraverso tavoli di confronto diretto tra le istituzioni capitoline e la Barca dei Diritti, la rete di associazioni, movimenti e comunità migranti. Ieri l’Assemblea capitolina ha approvato la mozione proposta dal network antirazzista, un primo importante risultato che premia l’impegno degli attivisti della Barca.

Sottoscritta da tutti i gruppi della maggioranza, impegna il sindaco e la giunta a prendere posizione contro le logiche securitarie, il Cie di Ponte Galeria, a sollecitare governo e Parlamento a rivedere il Testo unico sull’immigrazione e porre in essere atti concreti per una reale integrazione, a cominciare dalla destinazione dei fondi per l’accoglienza. Con l’ok alla mozione arriva soprattutto un primo avallo istituzionale alla Carta dei Diritti dal basso, il decalogo delle rivendicazioni e dei bisogni delle comunità migranti, redatto in base alle dirette indicazioni dei cittadini stranieri che in questi mesi hanno preso parte al percorso della Barca dei Diritti.

Il percorso proseguirà con inchieste e tavoli tematici, che, a partire dai punti indicati dalla Carta, costruisca un nuovo patto di cittadinanza con l’obiettivo di riscrivere le regole dell’integrazione, garantire i diritti e restituire dignità alle e ai migranti che abitano Roma.

Barca dei Diritti
barcadeidiritti@gmail.com
340.3974877

sabato 8 marzo 2014

MADIBA-MANDELA PROJECT/ Il presidio a Piazza Esquilino

Nel nome di Mandela, si battono per avere diritti e dignità, per essere persone prima ancora che cittadini. Perché i migranti che hanno animato Piazza Esquilino a Roma giovedì 6 marzo – circa 300 africani provenienti dai vari nodi delle campagne del Centro-Sud Italia – sono gli invisibili che con la loro carne e il loro sangue mandano avanti l’economia agricola e edile del Paese. La campagna Madiba-Mandela Project / M2P li ha messi insieme e ha tracciato una via di lotta e rivendicazione. Dai tanti cartelli sollevati in piazza emergono i reali bisogni dei braccianti neri: il permesso di soggiorno, la possibilità di trovare un lavoro dignitoso, una sistemazione, di potersi curare, insomma di poter vivere da uomini e donne liberi.


Che occorra riscrivere la legislazione italiana (e non solo) sull’immigrazione e chiaro a tutti. Ma questo non vuol dire che occorre attendere con le mani in mano l’avvento “miracoloso” di un governo stabile e sensibile. Di ciò si è discusso nel pomeriggio tra la delegazione di M2P e i dirigenti del Ministero dell’Interno. Mentre in piazza Esquilino i bonghi e il sound africano si intervallavano agli interventi accorati delle e dei sans papiers, al Viminale è stato affrontato il nodo delle sacche di irregolarità strutturale in cui versano alcune migliaia di migranti, costretti in un limbo giuridico che non consente loro di emergere, che li preserva dal rimpatrio coatto ma li condanna all’invisibilità e al ricatto dei caporali e alle sanatorie truffa.

lunedì 3 marzo 2014

MADIBA-MANDELA PROJECT/ L'appello per la mobilitazione del 6 marzo

APPELLO

Il diritto di soggiorno per tutte e per tutti, lavoro, salute, diritti e dignità.

Nel solco della mobilitazione che ha portato alla formulazione della Carta di Lampedusa, nasce a Roma un movimento dal basso a partire dalle rivendicazioni delle comunità migranti. Donne e uomini che vivono ai margini, precari e invisibili, si sono messi insieme per cambiare la propria condizione. È la campagna Mandela-Madiba Project / M2P, un percorso di lotta e di sensibilizzazione che chiama a raccolta le attiviste e gli attivisti, le associazioni e le organizzazioni del movimento antirazzista. A partire dai bisogni dei migranti – che emergono con forza dalla Lettera migranti senza diritti qui sotto allegata – M2P promuove un primo momento pubblico il prossimo 6 marzo in Piazza Esquilino a Roma.


Campagna MADIBA-MANDELA PROJECT / M2P
nell'ambito delle mobilitazioni per il primo marzo

6 MARZO 2014 - ORE 14.00 PIAZZA ESQUILINO - ROMA

per adesione e sostegno: madibamandelaproject@gmail.com

LETTERA APERTA/ MIGRANTI SENZA DIRITTI

Siamo in migliaia, ci troviamo in Italia da anni, veniamo da paesi lontani in cerca di un futuro per noi e per le nostre famiglie. Ci rivolgiamo alle istituzioni italiane ed europee per rivendicare i nostri diritti di cittadini. Le nostre storie sono difficili da raccontare, molti di noi hanno conosciuto la fame, la miseria, le persecuzioni, hanno visto le compagne e i compagni di viaggio morire nel deserto o in mare. Pensavamo di trovare ospitalità, e invece in questo Paese siamo esclusi, sfruttati, senza diritti.

Tutte e tutti dovrebbero essere uguali e avere le stesse opportunità, ma in questi anni la nostra dignità è stata calpestata: gli italiani hanno paura di noi, hanno paura di perdere il lavoro, di essere derubati, contagiati da chissà quale malattia. Ma non è per questo che siamo qui: vogliamo solo avere la possibilità di vivere onestamente e dignitosamente, scegliere se costruire qui la nostra vita o magari ritornare nella nostra terra con il denaro necessario a creare qualcosa per noi e per chi è rimasto. Molti italiani sono emigrati in passato, hanno vissuto la nostra stessa esperienza, anche per questo chiediamo solidarietà: noi siamo le nuove italiane e i nuovi italiani.

Ci siamo messi insieme, abbiamo deciso di protestare per far conoscere a tutti la nostra situazione. Con la “Barca dei Diritti” abbiamo manifestato nei mesi scorsi, eravamo in tanti e tante in piazza Esquilino a Roma, bianchi, neri, rossi, gialli. Abbiamo urlato al microfono le nostre ragioni, abbiamo suonato la nostra musica e alzato centinaia di cartelli. Continueremo a farlo finché qualcosa non cambierà.

Tutti insieme abbiamo scritto la Carta di Lampedusa per rivendicare i nostri diritti. Abbiamo deciso di costruire una campagna di mobilitazione insieme alle reti antirazziste che abbiamo incrociato in questi mesi, per migliorare le nostre condizioni, per renderci persone e restituirci dignità. M2P / Mandela-Madiba Project, una campagna che sia uno strumento per avanzare le nostre rivendicazioni, idealmente dedicata a un grande uomo, un nostro fratello simbolo della migliore Africa.