martedì 8 ottobre 2013

Strage di Lampedusa

Il movimento ottiene un tavolo di confronto col governo


Rabbia e indignazione hanno determinato unità d’intenti per rivendicare la pronta istituzione di un canale umanitario per i profughi stranieri in viaggio verso le coste italiane. Ieri lunedì 7 ottobre in Piazza Esquilino a Roma, luogo storico delle lotte per i diritti dei migranti, in un sol coro è partita la richiesta di un una soluzione rapida e concreta all’immane tragedia, l’ennesima, che si sta consumando a largo delle coste siciliane. La pioggia non ha fermato il sit-in: oltre sessanta realtà hanno aderito all’appello sulla scorta delle mobilitazioni che si sono susseguite in diverse città dopo la strage di Lampedusa. E alle firme è seguita una presenza compatta del movimento antirazzista romano, dell’associazionismo, dell’attivismo politico. Una piazza partecipata, consapevole, che,  così  come era accaduto all’indomani della rivolta di Rosarno, ha saputo condividere idee e obiettivi, sensibilità e competenze, fare rete nel rispetto delle specificità di ognuno
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Come spesso accade, dopo un lungo e colpevole oblio la strage di Lampedusa ha provocato la riapertura del dibattito sull’immigrazione nel nostro Paese, e in particolare sulle assurdità della legge Bossi-Fini, delle logiche securitarie e repressive, delle lacune strutturali del sistema immigratorio. La manifestazione romana ha contribuito certamente a rafforzare la critica alle politiche governative dell’ultimo decennio, con l’obiettivo digiungere finalmente a una profonda revisione normativa. Ma la mobilitazione ha prodotto una nuova accelerazione nei rapporti tra il movimento antirazzista e le istituzioni, ottenendo un importantissimo risultato: la convocazione urgente di un tavolo di confronto con il governo per il prossimo 16 ottobre, sulla proposta di istituzione di un canale umanitario e sulle concrete azioni da intraprendere all’indomani della strage di Lampedusa. A discutere con il viceministro Bubbico e il sottosegretario Manzione (che detengono la delega alla pubblica sicurezza e all’immigrazione) e con Angela Pria, a capo del Dipartimento libertà civili e immigrazione del Viminale sarà una folta delegazione del movimento, composta da oltre venti rappresentanti.
Un tavolo che servirà certamente anche per rilanciare questioni parallele, sottolineare le gravi criticità sul fronte dell’immigrazione e incalzare il governo sui temi specifici sui quali ha la competenza per intervenire per decreto. Un’occasione importante per rafforzare, inoltre, il già attivato percorso parlamentare di revisione del Dl 109/2012 sullo sfruttamento lavorativo dei migranti irregolari, la cosiddetta legge Rosarno che ha recepito, in maniera parziale e in modo da inficiarne lo spirito, la Direttiva Ue 52/2009. Una questione sulla quale, peraltro, il governo ha potere di intervento fino alla scadenza della delega, nell’agosto 2014.

ecco l'appello:


APPELLO
Strage di lampedusa

Un corridoio umanitario per i migranti
Verso un sit-in all’Esquilino Lunedì 7 ottobre Ore 17


Una tragedia annunciata quella che ha visto morire nelle acque di Lampedusa oltre cento migranti in cerca di una nuova vita. Una strage, con grande ipocrisia la chiamano emergenza, che dura da oltre venti anni. Sono ormai quasi 20mila le vittime del Mediterraneo, della Fortezza Europa, della logica securitaria che sta dietro la legge Bossi-Fini, i reati di clandestinità e di favoreggiamento dell’immigrazione.

Ancora oggi, con i corpi stesi sulla sabbia, si ha la pretesa di mettere la sordina alle proteste, difendere le politiche sull’immigrazione del nostro Paese e dell’Ue, addirittura andare all’attacco di chi prova a discutere di integrazione e inclusione. Di fronte ai cadaveri ci parlano ancora di pattugliamenti, respingimenti, accordi intergovernativi sul modello Libia, frontiere e controlli. Ma quello dell’immigrazione è ormai un fenomeno che non è più possibile governare con le logiche dell’ordine pubblico. Occorre una riflessione di ampio respiro, per costruire politiche per e non contro i migranti, a partire dall' immediata abolizione delle leggi securitarie come la bossi fini. Occorre una immediata inversione di tendenza così da infrangere il colpevole muro di silenzio che aleggia sulla questione immigrazione. Ma soprattutto occorre in questo momento affrontare l’urgenza del picco di sbarchi nell’unico modo possibile: l’apertura di un corridoio umanitario per accogliere i profughi, salvare le loro vite e ridare loro la dignità di esseri umani.

È necessario mobilitarsi per fare pressione sul governo italiano: a partire da “Appelloper l’apertura di un canale umanitario per il diritto d’asilo europeo” promuoviamo, come realtà del movimento antirazzista, associazioni, organizzazioni umanitarie, sindacati, partiti, centri sociali e singoli attivisti un momento di protesta e di confronto, un sit-in lunedì 7 ottobre ’13 in Piazza Esquilino a Roma, luogo simbolo delle lotte per i diritti dei migranti.


Alex Zanotelli, A Buon Diritto, Action Diritti in Movimento, Aps Yo Migro - Strike Spa, Arci Roma, Asinitas, Associazione Nazionale No AIDS Onlus, Associazione Persone Comuni, Astra19 - Lab! Puzzle, A Sud, Attac Italia, Casa Internazionale delle Donne, Casale Pacha Mama, CDCA, CEMEA del Mezzogiorno, Cittadini Del Mondo, CNCA Lazio, Comune-Info, Csoa Sans Papier, Csoa La Strada, Fairwatch, Fiom - Cgil, Icbie Europa Onlus, Laboratorio Urbano Reset, Laboratorio 53, Lunaria, Network Agenzie Diritti, Partito Pirata Italia, QuestaèRoma, Quiebraley Diritti Senza Confini, Reorient Onlus, Rifondazione Comunista Roma, Sinistra Ecologia e Libertà, Scup, Senza Confine, Un ponte per, ass. antimafie "Rita Atria", AMBU-LANTI (centro orientamento sanitario), Comunità Cristiana di base di San Paolo, Rete di amicizia con le ragazze e i ragazzi di strada, Roberto Giordano (segreteria Cgil Roma lazio), INsensINverso, SCI Servizio Civile Internazionale, Giovanni Raffaele, U.S. Citizens for Peace & Justice, Laboratorio "SofiaRoney.org", lasciateCIEntreare, Teatro Valle Occupato, Unione Sindacale Italiana, Sportello Immigrati ACU Campania, USB, Archivio Memorie Migranti AMM, laboratorio sociale 100celle, Angelo Mai Altrove, Silvana Telaro.

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