mercoledì 13 marzo 2013

conversione pds profughi emergenza nord africa...corsa contro il tempo

Sono arrivate al termine le misure di protezione umanitaria per i profughi dell’Emergenza Nord Africa sbarcati in Italia entro il 5 aprile 2011. Chi non ha motivi di famiglia di studio o di lavoro per restare in Italia potrà incorrere in una espulsione entro la fine del mese. Molte delle persone che hanno avuto permessi per motivi umanitari hanno lasciato l’Italia andando in altri Paesi europei, trovandovi opportunità di lavoro (forse). Ora, un decreto del presidente del Consiglio pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale spiega cosa ne sarà invece di chi è rimasto in Italia.

Ci sono due possibilità per chi è ancora nel territorio italiano:



“I cittadini beneficiari delle misure di protezione umanitaria… possono presentare entro il 31 marzo 2013 domanda di rimpatrio assistito nel Paese di Provenienza o di Origine”.  I programmi di rimpatrio assistito sono gestiti per conto del ministero dell’Interno da organizzazioni umanitarie come l’Oim, alle quali va presentata la domanda.

Per chi non intende lasciare il paese e tornarie nel paese di origine entro il 31 marzo può “presentare domanda di conversione dei permessi di soggiorno per motivi umanitari in permessi per lavoro, famiglia, studio o formazione professionale”.  Naturalmente, devono esserci i presupposti per la conversione altrimenti la domanda verrà respinta.

Per chi non presenterà entro i termini le domanda di rimpatrio assistito o di conversione del permesso, scatteranno i “provvedimenti di espulsione ed allontanamento dal territorio nazionale”. Ci sono però delle eccezioni, come i minori, le famiglie che hanno bambini a scuola, le donne incinte, i malati o quanti possono dimostrare che ci sono “gravi ragioni di carattere umanitario che rendono impossibile o non ragionevole il rimpatrio”.

 IL DECRETO

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