lunedì 13 gennaio 2014

Anche i titolari di protezione internazionale potranno ottenere il rilascio del permesso di soggiorno Ue per lungo soggiornanti

17 dicembre 2013 - Approvato in Consiglio dei Ministri il Decreto legislativo che consentirà ai titolari di protezione internazionale di accedere al documento con cui è possibile lavorare in tutta l’Ue 

Il Consiglio dei Ministri, riunitosi martedì 17 dicembre, ha approvato il decreto legislativo che, recependo la direttiva europea 2011/51/UE, consente il rilascio del permesso di soggiorno Ue di lungo periodo anche ai beneficiari di protezione internazionale. 
Tale documento, che potrà essere ottenuto con requisiti più favorevoli rispetto quelli richiesti normalmente agli altri stranieri, è a tempo illimitato e consente di accedere al mercato di lavoro degli altri paesi dell’Unione europea. 
In particolare, il decreto ha limitato i requisiti per ottenere il permesso Ue a quelli reddituali. A differenza degli altri cittadini stranieri i beneficiari di protezione internazionale non dovranno quindi dimostrare di avere un livello di conoscenza linguistica almeno a un livello A2 e, nel caso la richiesta riguardi tutta la famiglia, non devono documentare la disponibilità di un alloggio idoneo. 
 Relativamente ai requisiti reddituali il decreto tiene conto delle particolari condizioni di vulnerabilità in cui può versare un beneficiario di protezione internazionale, facendo concorrere alla determinazione del reddito, per una misura massima del 10%, la disponibilità di un alloggio concesso a titolo gratuito da un ente assistenziale, pubblico o privato riconosciuto. 

Al fine della determinazione dei cinque anni di soggiorno si tiene conto della data di domanda di protezione internazionale. Sul permesso Ue rilasciato dovrà essere annotato che al titolare è stata riconosciuta la protezione internazionale in Italia. La possibilità di espulsione rimane circoscritta a motivi legati all’ordine e sicurezza pubblica e alla sicurezza dello Stato, fermo restando il principio di non refoulement che vieta l’espulsione verso uno Stato in cui la persona può essere oggetto di persecuzione. Se espulso da un’altro Stato membro il cittadino straniero può essere riammesso in Italia. 

Il decreto è stato approvato dopo aver acquisto il parere delle Commissioni parlamentari competenti e adesso è in attesa di essere emanato dal Capo dello Stato e poi pubblicato in Gazzetta Ufficiale. 


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